| Tutto iniziò in una maledetta domenica di maggio, se non ricordo male la data precisa fu il 9 maggio 2010! Cademmo nel baratro della c2, rimanendo soli, con una luce fioca, vagando per mesi nella buia foresta, senza che nessuno ci dicesse cosa stava succedendo.
A un tratto, verso la fine della foresta apparve ai nostri occhi la via nuova.
La via era nuova, triste e desolante, ma non ci fermammo e continuando a camminare incontrammo sul cammino una vecchia conoscenza: Piastrella. Costui teneva per mano la sua nuova bussola. Un signore biondo di capelli, di origini Austro- Ungariche dal fare molto altezzoso e presuntuoso, a tratti arrogante al quale fu affidato il compito ben preciso di costruire una squadra di uomini e soldati, pronta a combattere a superare le situazioni impervie che sarebbero venute man mano a crearsi.
Al comando di questo gruppo fu chiamato un signore dalla carriera abbastanza vincente, dal fare quieto e mite con il clima della sua terra, la Liguria: GIORGIO ROSELLi. Intorno alla sua figura poi, con pochi denari, fu costruita una squadra che si presenta all'accampamento con nomi poco rassicuranti e dalle dubbie qualità.
Nessuno degli uomini che furono portato in riva al lago era possessore da anni dell'esperienza necessaria e dotato di un passato vincente .
La guida straniera però fin dall'inizio sostenne che gli uomini reclutati sarebbero stati degni per la battaglia, affermando al popolo che il Piastrella aveva costruito un progetto serio e una nuova era per tutti.
Il cammino iniziò al mese d'agosto, un'estate quanto mai problematica, dove l'esercito di uomini iniziò a vacillare alle prime sconfitte nella battaglia della Coppa Italia..Le sconfitte furono umilianti, insomma l'inizio della guerra non era dei più rosei.. Arrivò poi l'ora della battaglia vera, della Guerra verso la conquista della terra della C1. Il primo esercito da sconfiggere era denominato Sanremese. La battaglia terminò con il Lecco, questo il nome che gli venne dato 99 o quasi anni fa alla compagine di cui stiamo andando a narrare le vicende, che tornò dalla terra ligure rimediando una figuraccia di basso livello. In seguito iniziarono una serie d' umiliazioni per i Lecchesi ai danni di Renate, Mezzocorona, Montichiari, Tritium, Pro Patria, Sambonifacese, intervallate da qualche sterile vittoria, che ebbero il danno di illudere il popolo lecchese per qualche giorno, ma che si dimostrarono una vera e propria chimera le gare successive!! In questa prima parte di guerra, si contraddistinse per coraggio e dedizione, un uomo, un ragazzo che il nostro Austro- Ungarico reclutò in fretta e furia dalla bassa Romagna, il cui cognome è una sicurezza di lavoro e fatica: Filippo Fabbro!
IL comandante della legione cercò di tenere duro, chiese rinforzi, cercò di cambiare più volte le strategie, ma non ebbe risultati positivi fino a quando , lo stesso una notte uscendo dalla tenda notò nel cielo stellato una strana congiunzione astrale tra i pianeti di Marte ( dio della guerra) e Giove ( il padre di tutte le divinità). Alla vista di ciò Roselli ebbe un sussulto, si recò nella sua tenda e iniziò a pensare che era giunta l'ora di sferrare l'attacco vincente!
Da quel momento la truppa iniziò una serie strabiliante di vittorie, dettate più dalla fortuna e dall'energia emanata dai pianeti che dalla bravura degli uomini, mettendo al tappeto formazioni di caratura superiore come Pro Vercelli e altre di discutibile esistenza. Fiero e orgoglioso del suo lavoro il com. Roselli fu convocato nella tenda del Gen. Piastrella che insieme all’Austro- Ungarico, dove con sorpresa gli fu comunicato che fosse necessario fare il dietro front, di frenare l'avanzata, mettendone a ragione il rischio di chissà che pericolo. Fu così che per nascondere tale decisione il Germanico dovette andare a reclutare qualche uomo per far si che il popolo che stava iniziando a sognare, continuasse nell'illusione! Furono così reclutati due giovincelli sbarbati provenienti uno delle tribù del continente Nero, l'altro da una terra sconosciuta, da un villaggio sconosciuto alle cartine geografiche di quel tempo. Un ragazzo d'insaputa qualità, sconosciuto a qualsiasi esercito, tranne ovviamente alle fanciulle della sua piccola tribù!
Iniziò così la resa, la congiunzione astrale si allontanò, e iniziarono le umiliazioni qualunque avversario si trovasse ad affrontare, poche furono le vittorie, molte le sconfitte. Intanto nelle città le informazioni che giungevano dal fronte erano di rassicurazione e tranquillità! Solo pochi, pochissimi, cercarono di fare contro- informazione, ma la propaganda era schiacciante che anch'essi abbassarono i toni.
Le ultime notizie che arrivano dal fronte ci parlano di un esercito oramai allo sbando, che non ha più la forza di attaccare, che rinuncia a usare persino i legni nel combattere, per evitare di ferire anche solo lievemente gli avversari. Un esercito, dove i comandanti continuano a predicare lealtà e serenità, mentre nelle città si continua ad attaccare colui che con pochi denari volle costruire un esercito di pochi e inadeguati uomini, affidandone la scelta a un signore di discutibile capacità, ma sicuramente di un ottima considerazione di sé stesso, tanto che rivendicò che fosse riconsiderata la sua immagine al momento in cui le stelle diedero un grosso aiuto, prendendosene tutti i meriti e passando in città e città a ricevere omaggi e sacrifici dalla popolazione, accecata da tanta demagogia!!
La guerra sta continuando, come ricordato dal fronte, non vengono notizie che fanno ben sperare; gli ordini ben precisi parlano di non avanzare, di restare immobili e difendere la posizioni e nel momento in cui qualche nemico sferrasse un atto potente e poderoso di indietreggiare, senza nessun contrattacco!! Nella speranza che Giove e Marte ritornino a frasi vedere vicini e nella speranza che sia il Com. Roselli, sia le truppe, abbiano uno scatto d'orgoglio, si possano compiere quella serie di vittorie che ci porterebbe nella terra da dove il PIASTRELLA ci fece allontanare dopo essere stati umiliati e derisi. Se ciò non dovesse succedere, le sorti della guerra potrebbero essere decisi e l'esercito cui 99 anni fa venne dato il nome di Lecco resterà ancora chissà per quanti anni nelle desolanti terre del Purgatorio.
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