Mille spettatori per una C con squadra da non vergognarsene come spesso ci è capitato, anzi più che discreta, sono un'inezia a prescindere. Indubbiamente la nostra è una società veramente sfigata, quando finalmente potrebbe ambire a seguito importante ed a cornici di pubblico ragguardevoli sugli spalti (penso agli abbonamenti che si sarebbero potuti conseguire lo scorso anno a seguito di una buonissima campagna acquisti, penso alle migliaia di persone assiepate allo stadio in occasione del derby e cosa avremmo visto fare dopo quella gragnuola di gol) ci piomba sulla testa una sorta di terribile peste bubbonica che ci allontana da tutto. Se ci pensate bene il Lecco è veramente sfortunato e gli esempi si sprecano, a latere dei delinquenti che l'hanno avvicinato. Pensate ad esempio alla gestione Cariboni, titolare di Impresa con cantieri in tutto il mondo, un fatturato enorme, attività inserita in un modus operandi che era abituale per tutti gli addetti ai lavori di quel settore. Se ci si opponeva alle regole non si trovavano appalti. È arrivato lo sciagurato Mario Chiesa, Di Pietro è salito sul proscenio di "mani pulite" e tangentopoli ha spazzato via quell'enorme impresa insieme a molte altre consimili e lasciando a spasso migliaia di lavoratori. Ed il Lecco ha perso un presidente appassionato, facoltoso e molto ambizioso. Successivamente, e bisogna farsela raccontare bene dal sciur Battazza, la stizzita reazione del compianto Bodega che impugno' la trattativa con casa Agnelli che sembrava avanzatissima per svendere il Lecco a Ciminelli, allora patron del Torino calcio, che con il Lecco ed il Moncalieri intendeva creare un gruppo calcistico piramidale prendendo spunto da realtà che si erano create in Spagna ed in Inghilterra, ma il risultato, soprattutto per noi, fu catastrofico. Comunque a prescindere dal timore di nuove sospensioni per non fare l'abbonamento, dai rincari (versione risibile visto che ultimamente, dalla sdraio ed ombrellone a Rimini, per arrivare alle bollette energetiche tutto è aumentato in maniera non indifferente) dal non volersi assoggettare alle basilari regole per non essere o peggio non contagiare il nostro prossimo, la curva ed i distinti visti sabato per la partita col Legnago erano di una tristezza infinita. Ricordo più gente a Vercurago in occasione della prima amichevole di una banda di ragazzotti sconosciuti che rappresentavano il Lecco di Uzzardi per il successivo campionato in....eccellenza.... Col Legnago una vergogna e in società hanno tutte le ragioni di rinfacciarcelo.
|