"Il Male" era una rivista satirica che a metà anni '70 prendeva pesantemente per il culo l'intellighentia italiota fatta soprattutto di politic(ant)i, banchieri (tipo Cuccia...), istituzioni, e in particolar modo era sferzante contro i tabu imposti dalla religione e quindi andava spesso (e volentieri) contro il Vaticano, il papa ecc. Quindi figurati quanto era apprezzata da noi "giuin" in pieno fermento anti-istituzioni...
C'erano molte vignette, strisce di fumetti e testi sarcastici: divenne famoso (oltre che per le querele/denunce subite: mi pare che una volta arrestarono addirittura un suo direttore) per alcune copertine-boom, tipo quella in cui montarono un servizio con tanto di foto vere, d'accordo con l'attore, in cui si annunciava l'arresto di Tognazzi (allora uno dei più in voga) in quanto scoperto essere a capo delle BR. E fecero anche delle false-prime pagine di quotidiani in cui si riportava la stessa notizia...
Ecco, uscivano con copertine tipo questa:
, roba dell'aprie '78, con Moro in mano alle BR...tanto per farti capire che non facevano battute tipo "Fantani è un nano, Andreotti ha la gobba, Berlinguer è spettinato..."
Un'altra, ripresa poi da "Cuore" in maniera meno diretta e più esplicita, fu questa:
Credo che a Lecco avremmo tanto bisogno di qualcuno che smerdi senza pudore chi gioca sulla pelle (meglio, sulla passione) della gente : ma siamo un piccolo paesotto provinciale dove ognuno coltiva il proprio orticello stando attento a non invadere il terreno del vicino e così passano i Cimminelli, i Belardelli, i Calà senza che nessuno dica "beh". Anzi, prima gli si stende un tappeto rosso e poi si dice: "Ohccristo, non me n'ero accorto di chi fosse in realtà...".
Così come l'itaGlia si merita una classe politica come quella che ci governa (perchè è la sublimazione del popolino, che nel suo piccolo rubacchia, imboschicchia, approfitticchia, infila parenti ovunque, crea e detiene piccoli segmenti di potere ecc.), temo che la calcioallecco rappresenti quello che è diventato nel tempo il tifoso-medio lecchese.
Chiariamoci però: il tifoso-medio lecchese non è quello che va allo stadio come noi, che si incazza come noi, che soffre come noi, che cerca di capire come noi. No: è quello che chiede "se l'ha fà el Lecch ?", che ti dice "Vèt amò a vedè chi quàter brocch ?, è quello che basa la sua conoscenza del mondo bluceleste su quel che legge/sente al bar o al cantùn di bàll o che vede la sera mentre mangia la pastina. Salvo presentarsi bello tronfio allo stadio il giorno della partita di play off o del derby.
Quello che l'anno prossimo ci lascerà soli a sostenere la squadra a Barzanò...
Amen.