| Ma dov'e' finito Belardelli ?
PIETRO BELARDELLI: DA ROMA AI BALCANI, STORIA DI UN IMPRENDITORE ITALIANO NELL’EST EUROPEO
29 agosto 2010 by Redazione Sei nella categoria: Italiani del Mondo
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ROMA – Non è affatto retorica affermare che oggi, nel pieno della crisi economica e della recessione, l’Italia degli imprenditori non fa altro che piangersi addosso rischiando quindi di non liberarsi mai dei suoi fantasmi. Allo stesso modo però è anche vero che se le nostri migliori menti imprenditoriali prendono il volo e continuano ad offrire la loro genialità all’estero, in Italia ci sono aziende e uomini che avrebbero le potenzialità per uscire dal tunnel, basterebbero solo un pò di coraggio in più e quel modus operandi giusto per avere successo. Quel “saperci fare” che in fondo è nel dna di ogni italiano. Ma che qualcuno lascia per strada o dimentica di avere. I nostri uomini migliori, quindi, sia i più giovani in cerca di lavoro, che gli imprenditori già con una certa esperienza alle spalle, hanno costantemente la valigia in mano, perchè proprio all’estero trovano terreno fertile per investire, ma soprattutto, almeno alcuni di loro, sanno trovare il coraggio per uscire dal guscio e comprendere dove ci sono le occasioni migliori, le migliori possibilità di investimento. Sanno presentarsi nel modo migliore nei paesi stranieri, certo non tutti, ma una buona parte, contribuisce quindi a smentire che molto spesso l’industriale italiano all’estero, soprattutto quello che da qualche anno lavora nei Balcani, non ha idee concrete e parte per paesi come Romania, Albania o Bulgaria senza delle idee ben precise. Se l’est europeo è ormai terreno fertile per l’attività imprenditoriale italiana, bisogna fare una distinzione importante: ci sono imprenditori e imprenditori. Quelli cioè capaci da soli o in gruppi, di lavorare realmente bene e di lasciare il segno, e altri appunto, che all’insegna della disorganizzazione e dell’improvvisazione non contribuiscono a migliorare la “leggenda” dell’imprenditore italiano poco concreto e alla ricerca solo di avventure e cavallini….
Ci sono uomini invece che hanno saputo rinnovarsi, aggiornarsi, hanno saputo capire quando era il momento giusto per prendere la valigia e partire. Ma lo hanno fatto lasciando il segno, con le idee chiare, con la passione che contraddistingue ogni buon italiano, e con competenza e coraggio.
Uno di questi è sicuramente il romano Pietro Belardelli, tanta esperienza imprenditoriale spalle, da qualche anno costantemente impegnato nei Balcani e nell’est europeo nel mondo dell’edilizia. Incontriamo Pietro in una fresca mattinata sul litorale di Civitavecchia, terra a lui molto cara e vicina come ricordi di uomo e di professionista. Terra dall’enorme potenziale industriale, come molti altri territori della provincia. Un potenziale industriale ancora inespresso.«Non mi fermo mai, dice Pietro, fisico asciutto, viso sorridente, l’entusiasmo di un ragazzino. Ogni nuova iniziativa, ogni nuovo viaggio, vanno affrontati nel modo giusto. La passione non basta, servono competenza, idee chiare, coraggio, le giuste relazioni. Io sono uno slegato dalla politica, dice Belardelli, non per questo vado a ruota libera, significa che dove lavoro riesco sempre a intrattenere relazioni importanti con governi locali e istituzioni italiane all’estero, ma non ho vincoli politici, non ho mai avuto appoggi per prendere appalti, sono un imprenditore che da buon romano si è fatto da solo e così andrò avanti, cercando di inculcare ai miei collaboratori la mentalità del lavorare sodo e del crederci fino in fondo per avere successo». Calcio e imprenditoria, Pietro Belardelli fa sempre viaggiare di pari passo queste due passioni. «E’ vero, ammette, il pallone è come una vera passione per me, sono stato presidente del Lecco, del Castel di Sandro e del Lugano, e tanti ricorderanno le mie vittorie e le mie vicissitudini personali sportive e non, dalle quali sono uscito per fortuna sempre a testa alta. Mi sono lasciato tutto alle spalle». Belardelli fa riferimento alla vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto dalle quali oggi è stato totalmente prosciolto (archiviato in istruttoria) e che non hanno rovinato la sua immagine all’estero e fa anche riferimento ai rapporti spesso non facili con le tifoserie dove ha lavorato. Non si può dire che Belardelli quinsi abbia sempre avuto strada facile sia nel calcio che nell’imprenditoria, tuttavia nei Balcani è da qualche anno un punto di riferimento. Prima in Bulgaria, poi in Albania, adesso è molto vicino alla Romania. Insomma non si ferma proprio mai. «Ogni impresa è un sogno, ma un sogno da coltivare con i piedi ben saldi a terra. Adesso posso solo dire che sono molto vicino alla Romania, è vero, e posso anche dire che ancora una volta nei Balcani non sempre l’imprenditore italiano si distingue per la sua genialità. Significa che c’è chi resta ancorato all’Italia nonostante le enormi potenzialità, io che sono romano posso dire che ci sono imprese nella mia provincia che avrebbero tranquillamente la forza per operare all’estero, ci sono determinati territori che per la loro forza fanno invidia al mondo, ma manca loro il coraggio, la mentalità giusta. Non si esce dall’Italia come dei temerari all’avventura. L’edilizia per esempio da anni non è un settore facile, da nessuna parte. Lavorare in Albania e Bulgaria mi ha messo in contatto con realtà nuove, non sempre semplici da vivere. Eppure laddove all’apparenza ci sono più problemi sociali, ci sono anche le potenzialità migliori per investire. E se c’è da costruire un’autostrada, un ospedale, una scuola, un palazzo, noi italiani sappiamo farlo bene, molto più di altri».
Belardelli non ci anticipa fino in fondo la sua prossima avventura imprenditoriale, ma sappiamo per certo che sarà ancora est europeo. E sappiamo anche che dove ci sarà lavoro ci sarà passione. A un italiano non puoi togliere la voglia di divertirsi e per Belardelli il calcio è anche voglia di vincere, sempre una nuova sfida. C’è qualche squadra romena che lo aspetta all’orizzonte? Non è da escludere, e come nell’imprenditoria, Belardelli farà di tutto per vincere di nuovo un’altra sfida.
Belardelli non ce lo dice, lo diciamo noi allora. Sappiamo che è vicinissimo alla Romania e che presto sarà ufficializzato un pool di imprenditori italiani che lavoreranno a Bucarest e dintorni. Ma non ci sono solo calcio e edilizia nel futuro di Belardelli, c’è anche l’editoria con il lancio di un nuovo giornale sull’asse Romania Italia che si chiamerà Romania Domani. (Globalpress Italia)
E non hanno certamente credibilità dirigenti che hanno permesso a un tal Pietro Belardelli, che nella vita dice testualmente di fare “l'operatore parabancario”, di far danni, in poco tempo, in Svizzera (Lugano e Aarau), a L'Aquila e a Castel di Sangro, prima di acquistare per un mese il Lecco e di farlo fallire in pochi giorni.
Testo di Gianni Minà
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