È qualcosa di indescrivibile, da 24 ore sono come sospeso in un limbo, e da ieri pomeriggio fatico a distinguere realtà e fantasie.
A inizio anno chiunque avrebbe firmato per la salvezza, a metà stagione pensare alla B era una roba folle, ai playoff nessuno avrebbe puntato due lire. Eppure abbiamo trovato corazzate, squadre ingiocabili, ambienti difficilissimi, stadi infuocati... E abbiamo sconfitto tutto e tutti, prendendoci in modo netto, inequivocabile, inappuntabile una promozione che era follia anche solo pensare.
Se ripenso a ieri mi vengono gli occhi lucidi, così come sgorgavano le lacrime al gol di Lakti.
Abbracciare compagni e amici, gente che da 30 anni vive ogni partita fianco a fianco, gente che era a Olginate da retrocessi come a Sambenedetto, a Crema, ma anche a Seriate, Arcore, Lumezzane, Leffe è stata una liberazione, la chiusura di un cerchio, la fine di una maledizione e, speriamo, l'inizio di un nuovo, meraviglioso futuro.
Vada come vada, ieri non lo dimenticherà mai nessuno. Siamo in Serie B, siamo tornati dove meritiamo dopo anni di fango, polvere, merda e sofferenza.
Grazie ragazzi, dal primo all'ultimo. Una squadra magnifica, indiscutibilmente inferiore a tante ma ancor più indiscutibilmente superiore a tutti per carattere, grinta, cuore e coglioni.
Grazie mister Foschi, che con la tua schiettezza, il pragmatismo, la spavalderia hai costruito un gruppo straordinario.
E grazie a Di Nunno e alla proprietà, che avrà tutti i difetti del mondo, ma ha fatto qualcosa che nessuno prima e dopo Ceppi era mai riuscito a fare.
Festeggiamo, piangiamo, godiamo. Oggi essere lecchesi è ancora più bello.
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